domenica 29 gennaio 2012

la leggenda di Arlecchino


C’era una volta un bambino molto povero che si chiamava Arlecchino e viveva con la sua mamma in una misera casetta.
Arlecchino andava a scuola e, per Carnevale, la maestra organizzò una bella festa e propose a tutti i bambini della scuola di vestirsi in maschera.
I bambini accolsero l’idea con molto entusiasmo: descrivevano i loro vestiti coloratissimi e bellissimi. Soltanto Arlecchino, solo, in disparte, non partecipava all’entusiasmo generale; zitto zitto, in un angolino, sapeva che la sua mamma era povera e non avrebbe mai potuto comprargli un costume per quell’occasione! Ma agli altri bimbi dispiacque vedere Arlecchino tanto triste, così ciascuno di loro decise di portare alla mamma di Arlecchino un pezzetto di stoffa avanzata dai loro costumi colorati. La mamma lavorò tutta la notte, cucì fra loro tutti i pezzi diversi e ne fece un abito.
Al mattino Arlecchino trovò un bellissimo abito di tanti colori diversi. Così, alla festa della scuola fu proprio lui la maschera più bella e più festeggiata… e tutto questo grazie all’aiuto che i suoi compagni gli avevano dato.
Così, la leggenda ci racconta, nacque il costume di Arlecchino.


viaggio alla scoperta delle principali maschere italiane.pps.
maschere da stampare e colorare.
striscione per la classe da colorare.
carnevale a Mamoiada.
semplici copioni.





mercoledì 25 gennaio 2012

Ricordare la Shoah

Non si può dimenticare ciò che è stato.
Non si può dimenticare, non si può cancellare.
I volti, i visi, le espressioni rimangono, rimarranno.
I cuori e le anime in quei volti.
Non si può dimenticare.
Ma ricordare, quello sì.
Raccontare l'irraccontabile.
Ed è mio, tuo, nostro compito.
Nostro dovere. Nostro "piacere".
Ricordare la più tragica pagina di storia,
la più tragica pagina di storia dell'umanità intera.
                                                           

Raccontare l'irraccontabile ...Come?
Quando il pubblico che hai davanti è quello dei bambini della scuola primaria, trovare le parole giuste, mostrare le immagini dei luoghi e delle persone coinvolte, rispondere a domande "curiose"... tutto diventa difficile.
Ho pensato, così come hanno fatto tanti altri prima di me, di iniziare a leggere in classe alcune pagine del diario di Anna Frank.
Lasciare che una bambina parli ad altri bambini, mi sembra il modo più appropriato per iniziare a raccontare quello che veramente non si può e non si deve dimenticare.


venerdì 20 gennaio 2012

festa degli alberi

Tante bellissime giornate di sole di questi mesi invernali ci avevano fatto sperare in una mattinata più mite per la nostra Festa degli alberi. Già di primo mattino, però, il freddo, l'umidità e il vento hanno spazzato via ogni illusione facendoci credere che tutto era rovinato.
L'entusiasmo dei bambini tuttavia, come sempre accade davanti a iniziative del genere, ha preso il sopravvento rendendo, questa cupa giornata di gennaio, gioiosa e aggregante.
Tutto questo è stato possibile grazie all'impegno di tante persone, che non sto qui ad elencare, ma soprattutto grazie alla tenacia di un gruppo di mamme e papà che, anche contro il giudizio negativo di alcuni, hanno creduto che ciò era fattibile.
A loro vanno i miei, i nostri, ringraziamenti più sinceri.
  



 


giovedì 19 gennaio 2012

la leggenda di Sant'Antonio

Mi ha piacevolmente sorpreso l'entusiasmo dei bambini delle seconde quando ho raccontato loro la leggenda di Sant'Antonio. Nel farlo ho utilizzato una vecchia presentazione in power point realizzata dai miei alunni nel ciclo precedente. Ho così deciso di condividerla, basta cliccare sul link per scaricarla. Spero possa tornare utile a qualcuno, ciao ciao

martedì 17 gennaio 2012

a medas annos...








Come ogni anno nella nostra piccola scuola si svolgono i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate.
È un momento  molto importante per la nostra comunità perché coinvolge tutti: noi bambini, i nostri insegnanti, la preside, il personale della scuola, le mamme, i papà, i nonni e le persone del quartiere che partecipano sempre numerose.
Quest’anno i preparativi per la festa sono stati rallegrati dalla notizia che a celebrare la messa sarebbe arrivato il vescovo della nostra diocesi: Monsignor Mosè Marcìa.
Conoscendo i suoi impegni, la sua presenza qui ci emoziona e ci rallegra.
Sua Eccellenza, tutti, ma soprattutto noi bambini, vogliamo darle un caloroso benvenuto e farle tanti auguri di buon lavoro, ringraziandola per la sua gradita partecipazione.
Gli alunni della Scuola Primaria di San Pietro

domenica 8 gennaio 2012

si ricomincia...


Natale è lontano, gennaio è arrivato
in allegria il tempo è volato,
le feste son solo dei bei ricordi
di amici vicini, nottate e bagordi.

Correte a scuola di gran carriera
la campanella risuona severa,
prendete libri, penne e quaderni
senza scordare i vostri impegni.

Cari bambini, colleghe care
è necessario pur ritornare,
a tutti faccio auguri sinceri
per un domani migliore di ieri.
                          maestra Tetta

giovedì 5 gennaio 2012

vi ricordate la rima?

Ciao ciao, sta per arrivare la vecchietta più amata da voi bambini... che ne dite d'imparare questa semplice filastrocca?
Attenti alla rima, non è baciata ma...


LA BEFANA
Quando è l'ora la Befana  (A)
alla scopa salta in groppa (B)
l'alza su la tramontana (A)                   
fra le nuvole galoppa. (B)
Ogni bimbo nel suo letto
fa l'esame di coscienza
maledice il capriccetto
benedice l'ubbidienza.
La mattina al primo raggio
si precipita al camino
un bel dono al bimbo saggio
al cattivo un carboncino.


La maestra vi augura Buona Epifania

mercoledì 4 gennaio 2012

qualcuno si riconosce?

Ho ritrovato questa vecchia foto che ha riportato a galla bei ricordi...
Un saluto affettuoso dalla vostra maè.


martedì 3 gennaio 2012

l'uovo di Pasqua nella storia


La Pasqua è per eccellenza la festa della primavera, e l'uovo è sicuramente fra i suoi simboli più rappresentativi. La tradizione di scambiarsi le uova come segno di buon augurio è antichissima, precedente addirittura al Cristianesimo. Simbolo della vita che si rinnova, infatti, l'uovo veniva donato già quando la Pasqua coincideva con i riti primaverili per la fecondità.
I Persiani, per esempio, tremila anni fa consideravano l'uovo di gallina un segno augurale, simbolo della natura che si rinnova. Gli Egizi erano soliti donare all'inizio della primavera uova dipinte ad amici e parenti, come augurio di rinascita. I Romani erano soliti dire: “Omne vivum ex ovo”,che vuol dire: ogni essere vive da un uovo. Appartiene alla tradizione cinese l'idea che le origini della Terra risalgono a un uovo gigante. Secondo la tradizione cristiana, invece, le uova sono il simbolo della Resurrezione di Cristo. La leggenda narra che Maria Maddalena, di ritorno dal Santo Sepolcro rimasto vuoto, tornando a casa per raccontare il miracolo ai discepoli, si imbatté in Pietro che non le credette anzi la schernì dicendole: "Ti crederò solo se le uova che porti nel cestello si coloreranno di rosso". Immediatamente le uova assunsero un colore purpureo e lo scettico Pietro fu costretto a piegarsi davanti a quel miracolo. Da allora, alla fine di ogni Messa pasquale, venivano donate ai fedeli uova benedette, dipinte di rosso, a testimonianza del sangue versato da Gesù. Nel corso del Medioevo la tradizione voleva che uova sode, dipinte a mano, fossero servite a pranzo e donate ai servitori. Mentre nel quindicesimo secolo si diffuse l'usanza di servire per colazione una omelette preparata con le uova deposte il Venerdì Santo. Sono invece contrastanti, le leggende che riguardano la nascita dell'uovo fatto interamente di cioccolato: c'è chi dice che fu Luigi XIV il primo a farle realizzare; altri, invece, sostengono che l'usanza provenga dalle Americhe poiché il cacao è una pianta originaria del Messico.

leggende della Colomba


L'origine della colomba, come tutti i dolci tradizionali che si rispettino, è legata a diverse leggende. In realtà, la sua origine è molto recente ed è legata a esigenze molto meno nobili...
La prima leggenda risale all'epoca medioevale, quando Re Alboino calò in Italia con le sue orde barbariche per assalire Pavia. Dopo un assedio di tre anni, alla vigilia della Pasqua del 572, riuscì ad entrare in città. In segno di sottomissione ricevette vari regali fra i quali anche dodici meravigliose fanciulle. 
Fu allora che un vecchio artigiano si presentò al re donandogli un dolce a forma di colomba, quale tributo di pace nel giorno di Pasqua. Questo dolce era così invitante, che il sovrano fu costretto a fare una promessa di pace, e a giurare di rispettare sempre le colombe simbolo di quella delizia. Quando il re interpellò le fanciulle donategli, scoprì che il loro nome rispondeva a quello di "Colomba". Alboino comprese che era stato raggirato, ma rispettò lo stesso la promessa fatta.
La seconda leggenda risale al tempo di Federico Barbarossa e della Lega dei Comuni lombardi, nel dodicesimo secolo. Un condottiero del Carroccio, durante la battaglia, osservò che tre colombe si erano posate sopra le insegne lombarde. Convinto che i tre volatili avevano portato fortuna al suo esercito, fece creare, in loro omaggio, un dolce a forma di colomba.

tradizioni pasquali

Le tradizioni pasquali nei vari paesi da filastrocche.it

Bulgaria.
Nei giorni precedenti la Pasqua, si fanno grandi pulizie nelle case, si cucinano i "kozunaks" e si colorano uova. Il primo uovo deve essere colorato di rosso, perché possa portare la salute. A mezzanotte del Sabato Santo, la gente si scambia gli auguri e le uova di Pasqua.
Danimarca.
A Pasqua, in Danimarca, la tradizione vuole che tutto sia colorato di giallo, dalle candele alla tovaglia, mentre le case vengono decorate con rami fioriti e uova dipinte.
Finlandia.
La Pasqua in Finlandia ha gli stessi riti e tradizioni della vicina Svezia. Durante il pranzo pasquale si mangiano il "Pasha", a base di formaggio, e il "Mammi", il tradizionale budino pasquale di segale.
Francia.
Le campane della chiesa sono silenziose dal venerdì fino a Pasqua, un segno di dolore per il Cristo crocifisso. Ai bambini francesi si dice che le campane sono volate via a Roma. La mattina di Pasqua, i bambini corrono veloci all'esterno per guardare le campane che volano nuovamente verso casa. Intanto che i piccoli sono occupati a guardare il cielo per scoprire se riescono a vedere le campane, i genitori nascondono le uova di cioccolato, affinché i bambini le trovino più tardi.
Germania.
Per i bambini il simbolo della Pasqua è rappresentato da un "coniglietto". Le finestre vengono abbellite con disegni di coniglietti, uova e altri motivi. Nei vasi si mettono alcuni rami che vengono poi addobbati. I genitori nascondono nel giardino o in casa delle uova di cioccolato, così la domenica di Pasqua, i bambini vanno alla ricerca delle uova.
Altra tradizione sono i fuochi di Pasqua, il cui costume vive ancora specialmente nella Germania settentrionale, e che offrono uno spettacolo notturno veramente affascinante. Particolare curioso è che il fuoco di Pasqua deve essere acceso con mezzi naturali, cioè con la silìce o strofinando due pezzi di legno, o con una grossa lente; qualche volta i lumi delle chiese vengono spenti e poi riaccesi con la fiamma di questo "fuoco sacro".
Anche alle ceneri vengono attribuite proprietà soprannaturali: esse vengono sparse dai contadini per i campi per propiziare il buon raccolto e simboleggiano la fine dell'inverno e la venuta della primavera.
Il pranzo pasquale è quasi sempre a base di agnello e anche il dolce tradizionale ha la forma di un agnello.
Grecia.
In Grecia nella notte di Pasqua vengono suonate le campane. I fedeli si recano in chiesa, che è tenuta al buio, ed accendono la candela che recano con sé e che poi porteranno a casa. Dopo giorni di rigoroso digiuno, si pranza con la "soupa mayeritsa" accompagnata da riso alla greca, con le uova colorate di rosso, con il pane pasquale e la tipica "Maghiritsa", una zuppa fatta con le interiore dell'agnello.
Inghilterra.
Nel Regno Unito, una delle cerimonie più vive è quella del Giovedì Santo, giorno dedicato all'attività caritativa e si svolge secondo un rituale tradizionale.
A Londra, l'uso del Royal Maundy Gifts, è ricordato nell'abbazia di Westminster dove vengono donate ai poveri borse di denaro. Le borse, vengono distribuite dal sovrano su di un vassoio d'argento, dopo la cerimonia religiosa.
Il Venerdì Santo vive ancora l'usanza dei dolci, di antichissima tradizione, che un tempo si usava mangiare come protezione contro il fuoco.
Nel pub di Londra chiamato "Il Figlio della Vedova" si conservano quasi duecento esemplari di questi dolci, secondo quanto descritto da una leggenda: "Una vedova che attendeva il figlio marinaio disperso in mare non volle mai disperare e continuò ogni anno a cuocergli gli hot-cross buns".
Questi dolcetti sono delle brioches fatte con la cannella e uvetta. Sopra a questi dolci vi è una croce di glassa di zucchero per ricordare la passione di Cristo.
Un'usanza curiosa è quella di far rotolare le uova colorate su di un prato o lungo una strada, fino a quando tutti i gusci non siano stati spezzati; questo avviene a Preston, dove le uova rotolano su un pendio erboso.
Un'altra tradizione divertente è quella di contendersi le uova e le torte con battaglie, combattute principalmente da ragazzi.
Israele.
In Israele a Pasqua, arrivano da tutto il mondo gruppi di pellegrini dove festeggiano due tradizioni: la Pasqua cristiana e la festa ebraica del "Pesah".
Olanda.
Durante la Pasqua i genitori nascondono in giardino le uova per il divertimento dei bambini che devono cercarle.
La maggior parte della gente appende una corona decorata alla porta di casa.
Si pitturano le uova che poi vengono appese ad un albero nel giardino.
Una delle specialità culinarie di questo periodo è il "Paasbrod", un buonissimo pane dolce pieno di uvetta.
Russia.
A Pasqua, in Russia, tutti gli occhi sono puntati sulla cittadina di Sagorsk, dove risiede il pope di Mosca e di tutta la Russia.
Il rito pasquale incomincia a mezzanotte di sabato con una processione attorno alla cattedrale. La mattina del giorno di Pasqua la famiglia Russa si reca sulla tomba di un parente e lì consuma un picnic.
Alla sera si fa un banchetto con diversi tipi di carne, pesce e funghi, dove non manca il "Pabcha", un piatto sostanzioso a base di quark e il panettone pasquale chiamato "Kulitch" accompagnato dalla ricotta dolce.
In Russia le uova sode vengono colorate di rosso, simbolo di nuova vita ottenuta mediante il sacrificio di Cristo.
Paesi slavi.
In Polonia, Ungheria e in Cecoslovacchia, durante la Pasqua, i giovani, mediante un antico rito di fertilità, spruzzano le ragazze con l'acqua di sorgente.
Spagna.
La tradizione pasquale a Barcellona è sentita soprattutto durante la domenica delle Palme, in cui si ricorda l'ingresso di Gesù nella città di Gerusalemme, dove fu accolto con palme e rami d'ulivo.
Una volta i rami di palma venivano tagliati, le foglie intrecciate e conservate lontano dalla luce, quindi veniva mantenuto il loro originale colore bianco con lo zolfo, l'oscurità e l'umidità.
Le palme sono rami intrecciati, ma ci sono anche i "palmons" cioè i rami interi. Questi vengono portati dai bambini in chiesa perché siano benedetti.
Le palme vengono decorate con un rosario di zucchero e dolci.
E' usanza appendere alle porte e alle finestre palme e "palmons" per proteggere la casa da streghe e spiriti maligni.
In Catalogna, è tradizione mangiare una torta pasquale, chiamata "Mona", decorata con uova di cioccolato, piume e una piccola figura di cioccolato che rappresenti o un personaggio noto ai bambini o uno proveniente dal mondo delle fiabe. Questo dolce viene tradizionalmente dato al proprio figlioccio dal padrino.
Svezia.
In Svezia la Domenica delle Palme vengono benedetti i rami del pioppo bianco carichi di gemme, che assomigliano alla coda di gatto e, per questo, sono chiamati gattici. Nei giorni che precedono la Pasqua, i bimbi si travestono da streghe e vanno in giro per la città.
Queste usanze risalgono al medio evo, quando si aveva il terrore delle streghe.
Durante il pranzo pasquale si mangiano uova sode con il guscio colorato.

la Pasqua cristiana


La Pasqua cristiana è preceduta dalla Quaresima, un periodo di penitenza di quaranta giorni che va dal mercoledì delle Ceneri al Sabato Santo. 
La Domenica che segue è la Domenica delle Palme, il cui simbolo è il ramo d’ulivo. In questo giorno viene ricordato l’arrivo del Messia a Gerusalemme.
Da qui inizia la Settimana Santa:
  • dal lunedì al mercoledì è il tempo della Riconciliazione;
  • il giovedì mattina si apre con la Messa del Crisma, in cui vengono benedetti l’olio profumato (utilizzato nei sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Ordine), l’Olio dei catecumeni e l’Olio degli infermi;
  • la sera del giovedì Santo si svolge la Messa in ricordo dell’ultima cena di Gesù, poi segue la processione al "sepolcro";
  • il venerdì Santo si contempla la passione di Gesù: è infatti in questo giorno che si svolge il rito della Via Crucis, che in maniera figurativa ripercorre l’ultimo giorno di vita del Figlio di Dio; 
  • il sabato Santo è un giorno di riflessione e preghiera silenziosa;
  • la notte tra sabato e domenica si svolge la Veglia Pasquale, durante la quale si leggono le promesse di Dio al suo popolo;
  • il giorno di Pasqua si festeggia la resurrezione del Redentore.

lunedì 2 gennaio 2012